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Una contrattazione sicura di immobili in costruzione, o sulla carta: è il fine che si prefigge di raggiungere il Consiglio notarile di Milano, stilando due “buone prassi” condivise con Assimpredil Ance di Milano, Lodi, Monza e Brianza (associazione dei costruttori), Assocond-Conafi (associazione consumeristica che tutela le vittime dei fallimenti immobiliari) e Fimaa di Milano, Lodi, Monza e Brianza (associazione dei mediatori immobiliari).
Secondo l’Ordine dei professionisti, recita una nota, “è legittimo che prima di giungere alla conclusione del contratto preliminare, per il quale è richiesto l’intervento del notaio, cui la legge demanda stringenti controlli a tutela dell’acquirente, il costruttore e l’acquirente sottoscrivano un accordo di “puntuazione”, cioè una dichiarazione di intenti non vincolante, che fotografa lo stato delle trattative in vista della stipula notarile del contratto preliminare.

La seconda prassi giudicata legittima dai notai milanesi è quella di sottoscrivere, oltre al contratto preliminare, anche un mandato (o una procura) ad un soggetto terzo, con il quale l’acquirente autorizza tale soggetto a prestare il consenso alla cancellazione della trascrizione del preliminare, nel caso in cui si verificasse un’inadempienza dell’acquirente”. La legge “affida al notaio il ruolo di garante della contrattazione: il notariato milanese ancora una volta dimostra di saper fare sistema con gli altri operatori coinvolti” dichiara il consigliere del Consiglio Notarile di Milano Enrico Maria Sironi. “La possibilità di conferire incarico ad un terzo, che goda della fiducia delle parti (e che ben potrà essere un altro notaio) per risolvere le situazioni di stallo è stata condivisa da tutte le parti interessate. Prioritaria è la tutela dell’acquirente: elemento essenziale del mandato al terzo è la previsione di un termine a favore dell’acquirente per reagire alla diffida del costruttore, anche semplicemente contestandone validità ed efficacia”, si legge, in conclusione. (ANSA).